Arrendersi mai, la storia di Erik Fumi

Ippodromo “Federico Caprilli” – 10 luglio 2011

Ultima corsa, una “vendere” con solo cinque cavalli al via. Erik Fumi, promettente fantino grossetano di 23 anni, è in sella all’estremo outsider. Sulla curva finale è già ultimo staccato ed Erik rallenta quando, improvvisamente, il cavallo si accascia al suolo e lui cade violentemente a terra restando privo di sensi.

Erik Fumi esce dal coma dopo diversi giorni e inizia un lungo e sofferto periodo di riabilitazione.

Nonostante tutte le difficoltà legate alla sua nuova situazione di vita, Erik non si arrende mai e la voglia di salire nuovamente a cavallo torna impellente e con l’aiuto del padre Tebaldo realizza il suo sogno.

Si dedica prima al para-dressage, disciplina nella quale ottiene subito importanti risultati ma il suo istinto è quello di correre e non di esibirsi in un rettangolo di gara.

Un allevatore laziale, Sandro Bottiglia, viene a conoscenza della storia di Erik e, con l’aiuto dall’associazione ANICA, si mette in contatto con lui e gli dona un Purosangue Arabo. Con Khol inizia a praticare l’endurance, disciplina equestre nella quale si percorrono lunghe distanze. E anche nell’endurance Erik si mette da subito in mostra ottenendo vittorie gareggiando contro i normo dotati. Ha partecipato a 14 gare, concludendole tutte e tagliando per 5 volte il traguardo per primo.

Ma c’è una cosa che Erik non è riuscito ancora a superare: tornare all’ippodromo “Caprilli”.

Sono passati più di dieci anni da quel terribile giorno, quando le speranze di Erik Fumi si sono abbattute con la caduta da una cavalla che, ironia della sorte, si chiamava Speranza Blu.

Ippodromo “Federico Caprilli” – 11 dicembre 2021

Erik, però, è un tipo tosto che non si dà mai per vinto e lo ha fatto l’11 dicembre, 10 anni e mezzo dopo l’incidente.

Con il suo Khol e indossando la giubba del suo mentore Rosario Pecoraro, è tornato al “Caprilli” ed è sceso di nuovo in pista per raggiungere il luogo nel quale cadde. Da lì, ha lanciato il suo fidato cavallo verso il traguardo, in un galoppo liberatorio che gli ha consentito di aggiungere alla sua vita quel tassello che ancora mancava, completando quella maledetta corsa rimasta in sospeso fino a questo momento.

Erik, never give up!

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