Ronciglione, l’unicità delle Corse a Vuoto

Anche quest’anno ho avuto il piacere e l’onore di esser parte di una manifestazione storica legata ai cavalli: le Corse a Vuoto ovvero il Palio di San Bartolomeo a Ronciglione.

È dal 2016, l’anno in cui le Corse a Vuoto ripresero in piena sicurezza, con la terra battuta stesa sul tracciato della cittadina rinascimentale e gli steccati a collo di cigno, che ne sono il commentatore.

Ronciglione è un luogo che mi è entrato nel cuore, è un luogo stupendo (eletto Borgo dei Borghi nel 2023) come ovunque in Italia si mangia bene, le nocciole sono alla base di numerosi dolci, la musica fa parte della cultura cittadina grazie alla banda “Alceo Cantiani”, la cui scuola di musica fu frequentata anche da Marco Mengoni, uno dei suoi cittadini più famosi.

Ma torniamo alle Corse a Vuoto.

Avete mai visto una corsa nella quale i cavalli corrono senza fantino? Ecco, queste sono le Corse a Vuoto: cavalli in libertà che corrono per vincere o, risalendo al loro istinto atavico, per fuggire il più velocemente possibile da un potenziale predatore.

 

Io non credevo che potessero essere così emozionanti. Le ho sempre vissute dal luogo da dove avviene la partenza, da quei box dove i cavalli vengono condotti dai loro lascini, ragazzi esperti, coraggiosi e forti che devono tenere a freno l’irruenza dei destrieri che sono talvolta incontenibili.

 

In quei momenti che precedono il VIA! del mossiere, il cuore sale in gola per poi risprofondare nel petto quando il canape si abbassa e i cavalli si lanciano al galoppo sul tracciato del borgo. Sono circa 800 metri con rettilinei, passaggio sotto un arco, curve e il tratto finale in ripida salita, Montecavallo, che porta all’arrivo.

In quella zona, davanti alle balle di fieno che chiudono il tracciato, altri incoscienti che si parano davanti ai cavalli per farli fermare e poi riprenderli: sono i chiappini e anche questo ruolo richiede esperienza e abilità. Non ci si può improvvisare né lascino né chiappino.

 

Nella fase moderna delle Corse a Vuoto, segnata dalla trasformazione nel 1977 delle Scuderie in Rioni, a vincere sono sempre state cavalle femmine. Sembra incredibile ma è proprio così, probabilmente perché in libertà chi guida il branco è una femmina.

 

Un’altra cosa che si dice delle Corse a Vuoto è che non avvengono sorpassi e, quindi, determinante è uscire bene dal box di partenza e andare in testa può essere la chiave di volta del successo.

Quest’anno la “teoria de sorpassi” è stata screditata in pieno e sono state molte le occasioni nelle quali i protagonisti si sono superati e, in qualche caso, si sono verificate anche rimonte clamorose, raramente viste in passato.

In ogni caso questi 50 secondi scarsi di corsa sono entusiasmanti ed esaltano l’essenza agonistica di questi cavalli lanciati al galoppo in questo palio “alla lunga” che, cioè, parte da un punto e arriva in un altro senza mai passare due volte nello stesso tratto di percorso.

 

La mancanza dei fantini in groppa ai cavalli rende il tutto estremamente “sincero” e senza possibilità di mediazione. Siamo arrivati a queste Corse a Vuoto dopo due edizioni del Palio di Siena (che è e resta IL Palio) nelle quali si è parlato più di fantini che di cavalli e sul peso che questi hanno ai fini del risultato del Palio stesso. Qui a Ronciglione, invece, l’elemento umano è importante nella preparazione del cavallo, nel suo accudimento, nel come lo si “lascia” e lo si “acchiappa”. Per il resto sono i cuori, i polmoni e le gambe degli unici protagonisti di questa corsa unica nel suo genere. I cavalli.

E poi queste manifestazioni sono rese più accattivanti quando c’è l’eroe o, per meglio dire, l’eroina.

Tra la metà degli anni ’90 e l’inizio del XXI secolo un nome spicca su tutti, quello di FOLLINA, vincitrice di ben 15 edizioni di questo Palio e solo tre cavalle riuscirono a interrompere questo strapotere.

Il rione che Follina portò sugli allori era quello di Fontana Grande che, oggi, sembra aver trovato un’altra grande protagonista per le Corse a Vuoto e che si chiama Ninfa da Clodia. Questa cavalla dal mantello baio oscuro vinse nel 2018, tornò al successo nell’edizione post – covid 2022 e ha fatto tris quest’anno.

Quello che di lei impressiona è la cattiveria agonistica che sprigiona e che è sempre crescente passando dalla batteria di prova (nella quale, appunto, si prova il percorso assieme ai compagni di rione), a quella di qualifica, alla finale.

Ninfa da Clodia ha stampato un 52.17 nella prova, ha vinto la qualificazione in 50.59 per poi fermare il cronometro su un ottimo 48.42 nella finalissima, migliorando il proprio tempo di dodici mesi prima.

Ninfa sembra che capisca l’importanza progressiva degli impegni e, al tempo stesso, risparmi le energie per il momento che conta.

Grazie a Ninfa da Clodia il rione Fontana Grande ha raggiunto i 26 successi nelle Corse a Vuoto e punta ancora sulla sua campionessa per l’anno a venire.

 

In questa edizione, però, si sono viste altre due cavalle che hanno debuttato a Ronciglione e che hanno impressionato. Bella Senz’Anima ha vinto e convinto nella batteria di qualificazione e ha mollato la presa nelle battute conclusive della finalissima, e Silbomba, autrice di due rimonte sensazionali sia in qualifica sia in finale. Altre due doverose citazioni per Tuscania (fuori con un pizzico di sfortuna dalla finalissima ma vincitrice nella consolazione) e Ummi Ummi, la vincitrice del Palio di San Bartolomeo nel 2019. La portacolori del rione La Pace ha infiammato gli spalti nella batteria di prova corsa con la compagna A Beru Mia a un ritmo incandescente. Poi nella fase di rallentamento un piccolo contrattempo che le ha impedito di partecipare alle fasi successive.

Tutte femmine, non a caso!

Quando tutto è finito, dopo che tutti i premi sono stati consegnati, in Piazza della Nave ho conosciuto una persona speciale, Emilio Mengoni che è stato il lascino della mitica Follina.

Emilio, ricordando Follina mi faceva notare come Ninfa da Clodia le assomigli negli atteggiamenti e nel modo di correre e mentre lo faceva i suoi occhi si sono riempiti di lacrime.

Queste sono le Corse a Vuoto.

Essendo impegnato con i commenti della manifestazione e delle corse mi era impossibile scattare delle foto e, pertanto, quelle che accompagnano questo articolo sono di Domenico Mancini che ringrazio per la disponibilità.

Ippodromo Caprilli
Corse a Vuoto – Sabato 19 agosto 2023
keyboard_arrow_up