Domenica 6 Luglio 2008
Per questa seconda esperienza a Sedilo per S’Ardia mi ero organizzato meglio.
Questa volta avevo richiesto e ottenuto il pass da fotografo e sono riuscito a fotografare l’Ardia più “da vicino”, correndo anche qualche rischio ma, direi, ne valeva la pena.
L’attrezzatura fotografica, rispetto a due anni prima, è migliorata perché, anche se la fotocamera è la stessa, avevo anche un tele 70 – 200 mm.
L’inesperienza, però, può giocare bruttissimi scherzi: infatti nel bel mezzo dell’Ardia, quando i cavalieri erano scesi a Sa Muredda, la batteria mi ha abbandonato improvvisamente.
In questa occasione ho potuto apprezzare più che mai il senso d’amicizia dei sardi. Infatti, mi passò davanti l’amico fotografo Mario Sollai al quale chiesi se avesse una batteria di scorta ma la sue fotocamere, pur della stessa marca della mia, erano di livello molto superiore e quindi non erano compatibili con la mia. Ma Mario, senza pensarci un attimo, si staccò dal collo una delle due fotocamere che aveva e me la porse dicendomi: “Tanto io ne ho due, mica le posso usare contemporaneamente” … ben sapendo che le due ottiche diverse gli servivano per situazioni diverse. Fortunatamente potei ricambiare la sua estrema cortesia passandogli uno scatto dell’Ardia che a lui mancava.
All’epoca non avevo ancora iniziato a scattare in formato RAW per cui le foto non sono certamente il massimo però raccontano bene la balentia che caratterizza S’Ardia.
Al termine dell’Ardia, la sagra con anguille e muggini alla griglia, rigorosamente non eviscerati e da mangiare con le mani come tradizione vuole!